Titolo: In fuga da Houdini
RECENSIONE
Buon pomeriggio lettori e benvenuti a bordo del transatlantico Etruria.
Durante il viaggio potrete godere di ogni genere di comfort, dal rinomato cibo, all'intrattenimento offerto dai nostri artisti del circo e, se siete poco fortunati, potrete assistere a qualche omicidio o, perché non è da escludere, essere voi le vittime.
Vi invito a sistemarvi comodamente nelle vostre cabine...il capitano e tutto il suo equipaggio vi augurano buon viaggio.
Dopo quel vacanza studio nella misteriosa Romania e dopo aver rischiato la pelle più di una volta nei sotterranei dell'antico castello di Dracula, i nostri due protagonisti Audrey Rose e Thomas, salgono a bordo della nave Etruria, diretta a New York. Con loro lo zio Jonathan, la signora Harvey e, fedele come un cane da guardia, anche il brutto presentimento che da lì a poco ci sarebbe stato un nuovo caso di omicidio.
Allietare la traversata sarà compito di una compagnia circense chiamata “Circo al chiaro di luna” che si esibirà ogni sera all'ora di cena nel salone principale.
Numerosi artisti prenderanno parte allo spettacolo: lanciatori di coltelli, prestigiatori, mangiafuoco, indovini e contorsionisti. A capo di tutta la compagnia ci sarà un uomo misterioso di nome Mefistofele, con la lingua tagliente, un ego gigantesco e il volto sempre coperto da una maschera.
Già dall'inizio notiamo un cambio di scenario rispetto ai primi due libri, se nel primo abbiamo girato per i vicoli più malfamati di una Londra Vittoriana e nel secondo abbiamo indagato in un freddo e cupo paese nell'Europa dell'est, questa volta la storia si svolge nel lusso più sfrenato, così come gli omicidi.
In maniera molto rapida vedremo il susseguirsi di plateali omicidi durante le esibizioni del circo, quasi a far credere che facciano parte dello spettacolo offerto dalla compagnia, ma che finiranno per creare il panico tra i passeggeri che saranno letteralmente imprigionati in mezzo all'oceano in una gabbia galleggiante.
Le indagini di Audrey e Thomas si baseranno non solo sulle autopsie, ma per ogni omicidio ci saranno inquietanti messaggi lasciati dell'assassino e qualcosa che rimandi al circo.
Per Audrey la soluzione migliore per risolvere il caso pare quella di avvicinarsi a colui che ogni sera apre lo spettacolo e dirige gli artisti, chi meglio di lui sarebbe in grado di condurla al possibile assassino...ma se fosse lui stesso l'assassino?
Lei non può saperlo e in uno sconsiderato atto di “predominio degli ormoni” inizia una sorta di tresca segreta con Mefistofele, con l'intento di farsi accettare dagli artisti e di carpire ogni minimo indizio che possa collegarli agli omicidi.
Si crea così una sorta si triangolo amoroso che vede Thomas un po' in disparte.
Riusciamo a conoscere meglio Audrey a cui viene fatta calare la maschera di paladina delle buone maniere e del rigore psicofisico, rivelando una persona facilmente ammaliabile da tutto ciò che pare divertente, proibito e pericoloso allo stesso tempo.
Chi ha letto i precedenti romanzi sa di sicuro l'età della protagonista e probabilmente in questo libro si nota come, a tratti, la sua ingenuità emerge, facendola dubitare dei suoi sentimenti, facendola cadere del più banale dei cliché amorosi, scegliere il bravo o il cattivo ragazzo?
Non vorrei togliervi il piacere della lettura o rischiare di sminuire questa sorta di rito di passaggio che affronta Audrey Rose in questo romanzo, posso solo dire che mi è piaciuto il modo in cui l'autrice le abbia fatto affrontare la situazione senza farle perdere del tutto di vista la realtà, in favore a libertà sempre più maggiori di quelle delle quali già gode (ricordiamoci che siamo sempre alla fine del 1800 e certi comportamenti sono considerati sconvenienti per una donna).
Mentre lei passa tutto il giorno (e la notte) a recitare /indagare per conto suo, Thomas è poco presente e l'autrice non specifica come passi il tempo, quando non è con Audrey.
Nonostante alcuni piccoli dettagli, il romanzo è appassionante e scorrevole, ti tiene col fiato sospeso e non vedi l'ora di andare avanti. Cerchi anche tu di capire i possibili collegamenti tra gli omicidi e i sospettati, mentre l'autrice cerca di distrarti con storie parallele, come quella della cugina Liza che fugge di casa e i misteriori trucchi del celebre Houdini.
Tutti i dettagli sono curati, dalla
descrizione della nave, allo studio che è stato fatto sulla
cartomanzia e l'arte dei tarocchi.
Tra i tre questo è il romanzo che mi è piaciuto di più, anche se il titolo risulta un po' fuorviante, probabilmente è da interpretare come la metafora di una non facile via d'uscita.
Spero di ritrovare gli stessi protagonisti nell'ultimo libro, sono sicura che, incorniciati da un'ottocentesca New York city, mi terranno incollata alle pagine.
🃏🃏🃏🃏🃏/5
Ringrazio la Casa Editrice per la copia omaggio e vi invito a leggere le recensioni delle mie compagne si RP.
*immagine dei tarocchi e fan art prese da pinterest
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